Via Mondocherry
Non abbiamo pensato nemmeno per un attimo di non fare le bomboniere: fare regali ci piace, in genere. Sorprenderci reciprocamente, o stupire gli amici con piccoli o grandi pensieri è un gesto che fa parte di noi.
Cosa regalare?
In giro, soprattutto nei negozi specializzati, abbiamo visto solo una serie infinita di orrori fatti cristallo e ceramica: angioletti, animali con gli occhi strabici, campanelle, cucchiaini. Un campionario di oggetti inutili, bruttini e decisamente cari. Soprattutto, tutti impersonali: materiali freddi e forme preconfezionate che stanno lì a rappresentare i dettami di come il matrimonio dovrebbe essere: sfarzoso, esplicativo di uno status, pieno di sorrisi prestampati.
E invece il matrimonio non è questo, solo che molte coppie sembrano non saperlo.
Il matrimonio (per noi) è NOI, prima di tutto: noi che ci uniamo in maniera formale di fronte allo stato e alla chiesa, noi che festeggiamo con parenti e amici, noi che mangiamo e ci divertiamo. Non è questione di egoismo, ma semplicemente di riconoscere che quel giorno è prima di tutto il nostro giorno, al di là di ogni convenzione che si tramuta spesso in obbligo formale, e al di là di ogni richiesta di rispettare dei codici di comportamento che non rendono felici nessuno.
Il matrimonio lo fa la gioia degli sposi: non il luogo, non il cibo, non l’abito, e nemmeno il trucco. Tutto questo serve, ma non è necessario. Se gli sposi sono felici, il matrimonio sarà il riflesso della loro felicità: per noi, essere felici vuol dire offrire una festa nella quale vorremmo essere gli invitati, mangiare quello che vorremmo mangiare in un giorno speciale, circondarci di persone la cui compagnia è più che piacevole, e, infine, realizzare una bomboniera che ci assomiglia.
Una bomboniera che ha scandalizzato più di qualche parente, proprio perché poco conforme
Non stiamo qui a svelare di cosa si tratta, non fino ai fatidici giorni!
Non l’abbiamo comprata ma realizzata da noi, grazie anche alla nostra amica Susanna Rumiz: è un oggetto da usare, che nasce grazie al contributo di parenti e amici.
Misterissimo? Sì.
Ad accompagnare questa bomboniera un po’ particolare, un rassicurante centrino: la mamma e l’intera famiglia di Fabrizio si sono messe all’opera per cucire centrini tradizionali sardi. E io adoro i centrini
Il risultato quindi dovrebbe assomigliare alla foto sopra, tranne che per la carta che avvolge la misteriosa bomboniera: un po’ per spirito ecologico, un po’ perché amiamo le cose semplici, abbiamo scelto di non incartare il nostro regalo ma di infiocchettarlo con della rafia e basta.
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